Asor scommessa vincente
Asor scommessa vincente
Nasce da una scommessa tra un semplice appassionato cacciatore Ciociaro e un Grande Amico
Santini Fabrizio. Quella mattina di Marzo i primi a vedere la cucciolata sono stati i miei due bambini perché
io ero al lavoro, dopo un po’ la telefonata di mia moglie e il permesso per assentarmi con la scusa di un banale
mal di testa..
Cinque maschi e una femmina ma sin dal primo giorno tre maschi in rilievo su tutti Asor, Aro, Arim (unico tricolore).
I miei due bambini impazziscono per Aro e l’amico Santini sceglie come diritto monta Asor e un altro maschio.
Asor và un po’ a caccia e poi intraprende la carriera Agonistica, Aro è un cane fortissimo però usato solo a caccia (quella vera, quaglie e beccacce), però all’età di quattro anni muore nel box per un ictus, Arim tuttora un formidabile beccacciaro nelle mani di un mio intimo amico nonché compagno di caccia.
Quando ho ricevuto il diploma di Asor dall’ENCI qualche lacrima di gioia è venuta fuori.
Questa piccola storiella a lieto fine stà a dimostrare che quando le cucciolate sono fatte con cani veri
cioè che nelle proprie vene scorre sangue che veramente è scritto nei benedetti Certificati di Origine qualcosa di
concreto viene sempre fuori.
Secondo il mio punto di vista oggi non è facile tirare fuori un Campione vero e ancora più difficile tirarlo fuori
a caccia .
Ancora oggi vedo persone spendere migliaia di euro rincorrendo un nome e poi nel bosco li senti bestemmiare perché il figlio di quel nome o non muove un passo o non ferma o parte dritto e non rientra più.
Con i pochi capi di selvaggina vera che si trovano attualmente in Italia il cane deve avere prima di tutto un grande
cervello, deve avere tutte le doti ai massimi livelli e queste caratteristiche le vedi subito sin dai primi mesi.
Le persone che allevano con amore e con la gioia di vedere cosa faranno a caccia quei rampolli sono poche ma
esistono ancora basta cercarle con la lente d’ingrandimento.
Io dico sempre che i miei cani devono dimostrare di essere campioni sul Monte Fammera, una montagna che si
trova dalle mie parti, dove un cane per guadagnarsi una Regina deve veramente essere un CAMPIONE.
Grazie all’Amico Fabrizio sono riuscito a coronare un sogno,cacciare con un ceppo di cani discendenti dai
Magis del Sig. Mancini.