"C" come Cora...
Una Setter di quelle che non si scordano mai

E' nata tre anni or sono sugli aspri Monti Lucani, in quel di Corleto Perticara, in casa del maestro Furiati. Il suo papà, Nobel del Binario calca la scena della cinofilia agonistica come protagonista indiscusso essendo già stato proclamato Campione di Lavoro. La madre si cimenta a sloggiare beccacce castellane nei boschi che circondano Corleto. Quando un freddissimo pomeriggio di dicembre andai dal maestro con la tristezza dentro il mio cuore per la prematura perdita della mia Inca, la scorsi dietro i cancelletti dei lindi box del canile. Aveva due occhietti vispi e lucidi una struttura gracilina e minuta, era la piu' piccolina, ma sprigionava una vitalità incredibile. Mi seguiva con il suo sguardo mentre io mi soffermavo un po' qui un po' la davanti ai box cercando di capire quale di quei setter potesse diventare il mio nuovo compagno di avventure nei boschi lucani. Ero molto indeciso perchè conoscendo bene il maestro, con il quale abbiamo sempre condiviso la stessa passione per il grande Setter, sapevo che ognuno di quei cani aveva una storia ed un bagaglio notevole di doti e qualità, altrimenti non avrebbero avuto un posto in quei tanto ambiti box, riservati a pochi eletti, frutto di una meticolosa selezione e di numerosi esami sui selvatici veri. Decisi di optare per un cucciolo invece che tentare la strada del soggetto già avviate casomai con delle doti già evidenziate. Il buon maestro captava il mio stato d'animo e leggeva dentro di me la indecisione e la paura di tentare una nuova avventura con un qualcosa che non sapevo cosa sarebbe diventato, cioè un bel punto interrogativo. Col suo fare arguto e con pochissime parole di pragmatica apri il cancelletto dove era sistemata la Cora e consetì alla cucciolina di avvicinarsi a me. Subito mi annusò dappertutto e si mise a giocherellare. Da quell'istante è stato subito amore, anche se il viaggio di ritorno alla sua nuova dimora fu uno strazio, il mal d'auto le fece rivoltare le budella. Riuscii ad abituarla, piano piano agli effetti del mezzo locomotorio, era piu' forte di lei ma dovette abituarsi, per amore delle uscite nel bosco e per seguire me. Cresceva sempre esile anche se divorava quantità notevoli di crocchette, carne riso e leccornie varie che le mie bambine le rifilavano di nascosto. In casa era la protagonista number one, attirando le attenzioni di tutti i componenti della famiglia...suocera compresa!! L'impatto con il selvatico fu immediato e naturale, non dovevo insegnarle nulla, sapeva tutto Lei, le prime quaglie selvatiche cominciò a imbalsamarle alla tenera età di cinque mesi. Da li in poi è stata una escalation incredibile di prestazioni venatorie, non si è piu' fermata diventando una vera e proprioa "macchina da guerra". La prima Regina l'ha fermata in modo magistrale in un canale di rovi e pruni selvatici, dove non ci sarebbe entrato manco il più incazzato dei segugi di don nando armani. Rimase su quell'arcera peripateca del gennaio 2002, in ferma catalettica per una ventina di minuti, il tempo necessario affinche' mi potessi fare un tunnel tra le spine. Le arrivai vicino, era in posa spasmodica con tutto il posteriore flesso e il tartufo verso l'alto a pipare l'effluvio della Regina, tremava come una foglia. Appena la beccaccia avverti la mia presenza si incolonno' verso il cielo cercando di by-passare la ramaglia fitta, fortunatamente riuscii a colpirla. Cora le fù subito sopra, la abboccò e la portò con se fuori dal canale di rovi. Quando riuscii ad uscire da quell'inferno di spine a laccioli la vidi nel sentiero, mi aspettava li con la Regina tra le labbra. Me la abbracciai e dopo averle strappato letteralmente la beccaccia dalla bocca, divisi con lei un Ritter sport al cocco. Da quel giorno sapevo di poter contare sull'ausilio di una compagna ineceppibile e fedele che mi avrebbe accompagnato sui miei monti nella ricerca monomaniacale dell'arcera del bosco. Per Cora il bosco di qualsiasi struttura orografica non ha segreti, sa leggere i suoi messaggi ed ha imparato tutte le astuzie della Regina. Le intercetta in ogni dove e non ci sono rimesse che tengono, le ritrova e riferma puntualmente. Ode al Setter... Ode a Cora e grazie maestro per averla allevato e consegnata nelle mie mani perchè di Setter così te ne capitano una sola volta nella nostra esistenza terrena.

Pietro Russo


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