Gent.mo Sig. Stefano,
leggo solo oggi il suo scritto e mi permetto di fare qualche considerazione. Sono Tommaso Campa, da Lecce, proprietario di uno dei cinque cani che hanno rappresentato l'Italia al campionato Europeo a beccacce svoltosi in Grecia. Nel pieno rispetto di quello che lei scrive, dal momento che ero presente in Grecia appunto è mia intenzione specificare molto più chiaramente cosa volesse dire l'autore dell'articolo pubblicato dalla Gazzetta in gennaio 2005: "i cani italiani si sono trovati in condizioni difficili, semplicemente perchè il terreno a loro riservato non era propriamente idoneo al tipo di selvatico da cercare; nel bosco, costituito da querce molto basse, c'era erba fitta e sopratutto alta. Pensi che i presenti a bordo, riuscivano a vedere a malapena la testa del conduttore. Ma senza fare polemica, abbiamo svolto la prova ugualmente. Diversa sorte .... è toccata alla rappresentativa Greca.... posti ideali e quant'altro. Relativamente alle sue affermazioni "vorrei vederli questi pseudo cinofili..... pochi facoltosi che se lo possono permetere...", non è proprio come pensa Lei, Sig. Stefano, sa la caccia, le prove, e tutto quello che gira intorno, sono espressioni di vita che ognuno esercita a modo suo, alle quali ognuno dedica tempo e risorse spesso con tantissimi sacrifici e di cui ognuno dovrebbe esser fiero. Lei senz'altro lo è, con i suoi magnifici cani, ma mi permetta, abbia rispetto degli altri sopratutto di chi non conosce.
La saluto.